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Rischio più elevato di diabete con le statine, ma prevalgono i benefici cardiovascolari

Le statine aumentano il rischio di avere livelli glicemici più elevati e di sviluppare il diabete di tipo 2 tra le persone non diabetiche.

Le statine aumentano il rischio di avere livelli glicemici più elevati e di sviluppare il diabete di tipo 2 tra le persone non diabetiche al basale, tuttavia questi rischi sono di modesta entità e sono controbilanciati dai benefici cardiovascolari della terapia, suggeriscono i risultati di una metanalisi pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology.

Le statine hanno pochi effetti avversi confermati, ma le metanalisi dei dati provenienti da ampi studi randomizzati e controllati sulla terapia con statine hanno indicato che i regimi standard hanno aumentato il rischio di nuova insorgenza di diabete di circa il 10% rispetto al placebo o alle cure abituali, e che regimi più intensivi hanno prodotto un ulteriore aumento relativo del rischio del 10%. Tuttavia la valutazione degli effetti della terapia con statine sul rischio di diabete di nuova insorgenza è incompleta e non si sa molto su quali tipologie di persone siano particolarmente a rischio elevato di sviluppare il diabete a causa di una statina, sui tempi di un eventuale eccesso di rischio dopo l’inizio della terapia o sugli effetti della terapia con statine sul controllo glicemico nelle persone diabetiche, hanno premesso gli autori dello studio.

«Per approfondire la questione, abbiamo cercato i dati dei singoli partecipanti relativi a tutti gli eventi avversi correlati al diabete, i trattamenti per il diabete e le misurazioni della glicemia registrati nell’ambito di ampi studi clinici controllati randomizzati, a lungo termine, in doppio cieco, sulla terapia con statine» hanno scritto i ricercatori appartenenti alla Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) Collaboration, guidata da Christina Reith e David Preiss del Nuffield Department of Population Health, Università di Oxford, UK.

La loro analisi ha incluso i dati dei singoli partecipanti provenienti da 19 studi randomizzati e controllati in doppio cieco con un follow-up mediano di 4,3 anni, per confrontare l’effetto delle statine con il placebo in un totale di 124mila partecipanti, il 18%dei quali con diabete di tipo 2 alla randomizzazione. Sono stati analizzati anche altri quattro studi in doppio cieco che confrontavano una terapia con statine meno intensiva con una più intensiva, che hanno coinvolto un totale di quasi 31mila soggetti seguiti per una media di 4,9 anni, il 15% dei quali era affetto da diabete al basale.

Con statine modesto aumento del rischio di diabete e dei livelli glicemici
Nei 19 studi clinici, l’uso di statine a intensità bassa o moderata ha determinato un aumento significativo del 10% del diabete di nuova insorgenza rispetto al placebo (rapporto di frequenza, 1,10), mentre le statine ad alta intensità hanno aumentato significativamente il rischio del 36% (1,36), che si è tradotto in un eccesso medio assoluto dello 0,12% di casi per anno di trattamento.

Rispetto alla terapia con statine meno intensiva, quella più intensiva ha comportato un aumento significativo proporzionale del 10% di diabete di nuova insorgenza (1,10), con un eccesso annuo assoluto di casi dello 0,22%.

Negli studi sulle statine rispetto al placebo, le differenze nei valori di emoglobina glicata (HbA1c) rispetto al placebo erano maggiori dello 0,06% con terapia a intensità bassa o moderata e maggiori dello 0,08% con la terapia più intensiva.

Quasi due terzi (62%) dei casi in eccesso di diabete di nuova insorgenza si sono verificati tra i partecipanti nel quartile più alto della distribuzione glicemica basale sia per la terapia con statine a intensità bassa o moderata che per quella ad alta intensità.

Inoltre, tra i soggetti che avevano già il diabete al basale, si è verificato un aumento relativo significativo del 10% nel peggioramento della glicemia (definito da un evento glicemico avverso, aumento dell’HbA1c ≥ 0,5% o aumento dei farmaci) con statine a bassa o moderata intensità in confronto al placebo e un aumento relativo del 24% negli studi con statine ad alta intensità.

Rischi controbilanciati dai benefici cardiovascolari
«Le statine tendono anche ad aumentare i livelli di glucosio nelle persone che già soffrono di diabete, ma i rischi correlati al diabete derivanti dai piccoli cambiamenti nella glicemia derivanti da questi farmaci sono ampiamente controbilanciati dai benefici sui principali eventi vascolari quando vengono prese in considerazione le conseguenze cliniche dirette di questi risultati» hanno scritto gli autori dello studio.

«Inoltre, dal momento che l’effetto della terapia con statine sulle misurazioni della glicemia in un individuo è piccolo, è probabile che ci sia poco beneficio clinico nel misurare le concentrazioni di glucosio e i valori di HbA1c di routine dopo aver iniziato la terapia con statine con l’obiettivo di fare confronti con i valori precedenti all’inizio di una statina» hanno aggiunto. «Tuttavia le persone dovrebbero continuare a essere sottoposte a screening per il diabete e per i fattori di rischio associati, oltre a monitorare il controllo glicemico in conformità con le attuali linee guida cliniche».

In un editoriale di accompagnamento, Hertzel Gerstein e Marie Pigeyre, entrambi della McMaster University and Hamilton Health Sciences, Hamilton, Ontario, Canada, hanno osservato che «la riduzione dell’incidenza annuale assoluta di esiti cardiovascolari potenzialmente letali con le statine nelle persone ad alto rischio di diabete di tipo 2 supera chiaramente l’aumento dell’incidenza assoluta del diabete di tipo 2 dello 0,1%-1,3% annuo».

Hanno inoltre affermato che questi risultati sottolineano l’importanza della cura olistica. Dato che le persone a rischio di esiti cardiovascolari sono anche a rischio di diabete di tipo 2, qualsiasi prescrizione di una statina dovrebbe essere accompagnata dalla promozione di strategie comprovate per prevenire o ritardare il diabete, come una modesta riduzione del peso e un aumento dell’attività fisica, ricordando l’importanza di tenere conto degli effetti collaterali dannosi anche con le terapie preventive più benefiche e di successo.

Referenze

Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) Collaboration. Effects of statin therapy on diagnoses of new-onset diabetes and worsening glycaemia in large-scale randomised blinded statin trials: an individual participant data meta-analysis. Lancet Diabetes Endocrinol. 2024 Mar 26:S2213-8587(24)00040-8. 

fonte: Pharmastar

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Pharmastar

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