Diabete, presto un’insulina in forma orale?
Una forma orale sperimentale di insulina, ha superato con successo una sperimentazione di fase II b.
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Promuovere la regolarità del sonno potrebbe rivelarsi una strategia utile per ridurre l’incidenza del diabete.L’irregolarità nella durata del sonno aumenta il rischio di diabete di tipo 2 negli adulti più anziani. Questo è il principale risultato emerso da uno studio prospettico condotto su 84.421 partecipanti alla UK Biobank, coordinato da Sina Kianersi della Harvard Medical School. L’articolo, pubblicato su Diabetes Care, si basa su dati accelerometrici riguardanti la durata del sonno per sette giorni consecutivi, raccolti nell’arco di oltre sette anni.
Pochi studi di grandi dimensioni hanno finora esplorato l’associazione tra la variabilità del sonno e il rischio di diabete di tipo 2. Gli autori hanno dimostrato che una maggiore variabilità della durata del sonno aumenta il rischio di sviluppare il diabete indipendentemente da altri fattori di rischio come l’età, il sesso, l’etnia e, in parte, anche la predisposizione genetica. Questo suggerisce che mantenere una regolarità nella durata del sonno potrebbe essere un elemento importante nella prevenzione del diabete.
Lo studio ha coinvolto partecipanti con un’età media di 62 anni, esenti da diabete all’inizio della raccolta dati accelerometrica. La variabilità della durata del sonno è stata misurata utilizzando la deviazione standard (DS) della durata del sonno su sette notti consecutive. Durante il periodo di follow-up di oltre 622.000 anni-persona, sono stati identificati 2.058 nuovi casi di diabete di tipo 2. I risultati mostrano una relazione non lineare tra la variabilità della durata del sonno e il rischio di diabete. In particolare, rispetto ai soggetti con una DS inferiore a 30 minuti, il rischio di diabete aumenta in modo significativo in coloro che presentano una DS superiore a 60 minuti. Tra questi, inoltre, il rischio di diabete risulta particolarmente marcato in caso di predisposizione genetica bassa (misurata tramite il punteggio di rischio poligenico).
In conclusione, i risultati di questo studio supportano l’ipotesi che una maggiore irregolarità nella durata del sonno rappresenti un fattore di rischio modificabile per il diabete di tipo 2. Promuovere la regolarità del sonno potrebbe rivelarsi una strategia utile per ridurre l’incidenza del diabete, anche tra individui con una predisposizione genetica ridotta.
Diabetes Care 2024. Doi: 10.2337/dc24-0213
https://doi.org/10.2337/dc24-0213
https://www.doctor33.it/articolo/62083/se-il-sonno-e-irregolare-cresce-il-rischio-di-diabete-in-eta-avanzata
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La FAND sede di Milano è stata ospite a Radio Lombardia