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Nei bambini con diabete di tipo 1 l’iperglicemia ha effetti cerebrali deleteri

Il diabete di tipo 1 può influenzare lo sviluppo cognitivo nei bambini piccoli in stretta correlazione con l'iperglicemia a lungo e breve termine.

Le conclusioni di uno studio pubblicato su Diabetes Care suggeriscono che il diabete di tipo 1 (Dm1) può influenzare lo sviluppo cognitivo nei bambini piccoli in stretta correlazione con l’iperglicemia a lungo e breve termine ed ha effetti che durano nel tempo. «È già stata dimostrata la presenza nei bambini con Dm1 di differenze significative a breve termine rispetto al normale nel volume e nell’accrescimento cerebrale» esordisce il coautore Allan Reiss, professore alla Stanford University School of Medicine in California, che ha approfondito l’argomento in collaborazione con il Diabetes Research in Children Network (DirecNet), un consorzio multicentrico finanziato dal National Institutes of Health.

I ricercatori del DirectNet hanno arruolato 144 bambini con Dm1 (età media di 7 anni) e una durata media della malattia di 2,4 anni. Il gruppo di controllo era formato da soggetti della medesima età ma senza diabete. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale e test cognitivi adeguati all’età ripetuti fino a quattro volte in poco più di sei anni di follow up, oltre al dosaggio trimestrale dell’emoglobina glicata (HbA1c) e al monitoraggio continuo della glicemia. I risultati? Gli individui con Dm1 avevano quozienti intellettivo e verbale significativamente più bassi sia al momento dell’arruolamento sia dopo 8, 10 e 12 anni, senza che le misure neurocognitive si modificassero in modo significativo nel corso del follow up. Ma non solo: nei diabetici di età compresa tra 6 e 12 anni sono stati osservati volumi nettamente inferiori rispetto ai controlli in tutte le valutazioni della sostanza grigia e bianca, con differenze che aumentavano nel tempo. «Servono studi futuri da svolgere in due aree chiave: la prima per valutare se e come le anomalie cerebrali e cognitive emerse da questi risultati possano influenzare i risultati educativi e professionali a lungo termine; l’altra per verificare se un controllo glicemico stretto e precoce sia in grado di fermare o addirittura invertire gli effetti da noi osservati» conclude Reiss.

Diabetes Care 2021. Doi: 10.2337/dc20-2125
https://doi.org/10.2337/dc20-2125

fonte: Pharmastar

 

 

 

 

 

fonte:

Pharmastar

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