Via Sant’Erlembardo, 2,  – 20126 Milano       345 8497775       

Ecco come il diabete giovanile può influenzare il rischio di malattie neurodegenerative

Sembra ci sia un un potenziale legame tra il diabete giovanile e la neurodegenerazione precoce.

Il diabete di tipo 2 ad esordio nell’età adulta è già noto per aumentare il rischio di malattie neurodegenerative. Tuttavia, solo ora i ricercatori hanno esaminato per la prima volta gli effetti del diabete giovanile.

Uno studio pubblicato sulla rivista Endocrines ha chiarito un potenziale legame tra il diabete giovanile (Y-DM) e la neurodegenerazione precoce, suggerendo che i giovani affetti da diabete di tipo 1 (T1D) o tipo 2 (T2D) potrebbero essere a rischio aumentato di malattie neurodegenerative, incluso l’Alzheimer. La coordinatrice del gruppo di ricerca, Allison L.B. Shapiro dell’Università del Colorado ad Anschutz, ha evidenziato l’importanza di questo studio per comprendere i rischi a lungo termine associati al diabete giovanile.

Il diabete di tipo 2 ad esordio nell’età adulta è già noto per aumentare il rischio di malattie neurodegenerative. Tuttavia, lo studio di Shapiro e colleghi ha esaminato per la prima volta gli effetti del diabete giovanile, sia di tipo 1 che di tipo 2, su biomarcatori di neurodegenerazione e neuropatologia dell’Alzheimer in adolescenti e giovani adulti. Questo studio proof-of-concept ha coinvolto 50 partecipanti con Y-DM e 46 controlli sani, analizzando i biomarcatori nel plasma e utilizzando la PET per misurare l’accumulo di amiloide e tau nel cervello.
Una delle scoperte più preoccupanti riguarda la correlazione tra i cambiamenti nei biomarcatori e la funzione cognitiva. La ricerca ha rilevato che un aumento del pTau181 e una diminuzione dell’Aβ42 nel plasma erano associati a un peggioramento delle prestazioni cognitive nei giovani adulti con Y-DM. Questo suggerisce che i cambiamenti nei biomarcatori potrebbero preannunciare una compromissione cognitiva futura.

Lo studio presenta alcune limitazioni, tra cui il campione relativamente piccolo e la mancanza di dati longitudinali sui controlli. Inoltre, la variabilità nella durata di conservazione dei campioni di plasma potrebbe aver influenzato i risultati. Tuttavia, i risultati ottenuti sono coerenti con altri studi su biomarcatori plasmatici in adulti con diabete.
“I nostri dati preliminari suggeriscono il potenziale di una traiettoria di rischio di Alzheimer ad esordio precoce nei giovani con diabete giovanile” ha concluso Shapiro.

Endocrines 2024. Doi: 10.3390/endocrines5020014
https://doi.org/10.3390/endocrines5020014

Fonte: Doctor33

 

fonte:

Doctor33

Iscriviti alla Newsletter

Non perdere nessuna notizia, riceverai tutti gli aggiornamenti nella tua casella

Condividi con un amico