La qualità dell’alimentazione e il rischio genetico sono correlati in modo diretto e indipendente alle probabilità di sviluppare un diabete di tipo 2 (DM2), secondo quanto emerge da uno studio appena pubblicato su PLOS Medicine cui hanno preso parte oltre 35.000 adulti statunitensi, primo firmatario Jordi Merino del Massachusetts General Hospital di Boston. In altri termini, un’alimentazione sana si associa a minori probabilità di sviluppare DM2 a tutti i livelli di rischio genetico.
«È noto che la genetica e lo stile di vita contribuiscono entrambi al rischio individuale di DM2» ricorda il ricercatore, aggiungendo che ricerche precedenti dimostrano una riduzione del rischio di DM2 in relazione a uno stile di vita sano attraverso i profili genetici. Ma ciò che non è ancora chiaro, tuttavia, è se i profili genetici interagiscano almeno in parte con i fattori di rischio legati a differenti stili di vita. Per approfondire l’argomento Merino e colleghi hanno analizzato i dati di tre ampi studi di coorte cui hanno partecipato 35.759 operatori sanitari seguiti per 902.386 anni-persona. Così facendo hanno scoperto che sia la bassa qualità della dieta, sia l’aumento del rischio genetico generale o specifico sono associati in modo indipendente a un aumento del rischio di DM2. Ma non solo: dai dati raccolti emerge che all’interno di qualsiasi categoria di rischio genetico un’elevata qualità della dieta, rispetto a una bassa qualità, correla a un rischio di DM2 inferiore di quasi il 30%. Infine, gli autori hanno dimostrato che le probabilità di sviluppare DM2 attribuite alla combinazione tra aumentato rischio genetico e scarsa qualità della dieta erano simili alla somma dei rischi associati a ciascun singolo fattore.
«Lo studio è limitato dal fatto che i dati ottenuti da questa coorte interamente statunitense potrebbero non essere generalizzabili ad altre popolazioni» commenta Merino, aggiungendo che questi risultati potrebbero aprire la strada per progettare strategie future per migliorare la prevenzione del diabete.
PLOS Medicine 2022. Doi: 10.1371/journal.pmed.1003972
http://doi.org/10.1371/journal.pmed.1003972
fonte: Doctor33