Per quanto sia nota la generica associazione fra il consumo di alimenti di origine animale e il rischio di diabete di tipo 2, non tutti gli alimenti appartenenti a questo gruppo sono equivalenti, cioè espongono allo stesso rischio. Anzi, sulla base dei dati disponibili sembrerebbe che per alcuni l’associazione fra consumo e incidenza della malattia non ci sia proprio.
Nel diabete stile di vita è fattore chiave di prevenzione
Una review di metanalisi di studi prospettici di coorte, eseguita presso l’Università Federico II di Napoli e pubblicata su Diabetes Research and Clinical Practice, ha valutato il rischio per l’incidenza del diabete di tipo 2 associato al consumo di quantità ben definite di alimenti di origine animale, andando a distinguere fra carni, latticini, uova e pesce. Nonostante il diabete di tipo 2 sia una malattia per la quale sono stati compiuti enormi progressi rispetto alle possibilità di cura disponibili, rimane la terza causa di morte in tutto il mondo, secondo il Burden of Disease study, l’imponente studio collaborativo che coinvolge esperti di 145 paesi per valutare la mortalità e la disabilità dovute a malattie e ai principali fattori di rischio.
Per quanto riguarda il diabete di tipo 2 è ormai chiaro quanto lo stile di vita sia un fattore chiave in termini di prevenzione. L’alimentazione è fra i principali indagati. In linea generale due tipologie di diete – quella Mediterranea e quella DASH, un protocollo finalizzato alla riduzione della pressione – godono di buona reputazione e sono state chiaramente associate con la riduzione del rischio di diabete di tipo 2. Inoltre, forti evidenze supportano la raccomandazione di seguire diete ricche di prodotti a base vegetale (ad es. cereali integrali, frutta, verdura, noci, legumi, oli vegetali non tropicali), con un consumo limitato di alimenti contenenti zuccheri e grassi saturi.
Le giuste quantità di carne, latticini, uova e pesce
Ma cosa si sa quando si vuole capire l’effetto delle tipologie di alimenti animali di diversa origine, per fare scelte alimentari che prevengano la malattia? Le differenze in termini contenuto lipidico totale, di profilo della composizione in acidi grassi, la presenza o meno di componenti bioattivi nei diversi alimenti di origine animale possono essere determinanti. I risultati della revisione hanno permesso di dire che consumare abitualmente carne soprattutto rossa (100 grammi/giorno) e i suoi derivati lavorati (pari a 50 grammi/giorno) aumenta sostanzialmente il rischio di diabete di tipo 2. Mentre il rischio è ridotto per quantità modeste (cioè 200 grammi/giorno in totale) di prodotti lattiero-caseari, soprattutto se a basso contenuto di grassi e di yogurt (100 grammi/giorno). La stessa evidenza però non è stata trovata per il consumo di formaggi interi. Anche un impiego moderato di uova (1 uovo al giorno) non ha alcuna associazione con rischio di diabete di tipo 2. Nessuna associazione con il rischio di incidenza di diabete di tipo 2, infine, è stata invece trovata per il consumo di pesce.
Sulla base di questi risultati, riportano gli autori nelle loro conclusioni – per la prevenzione del diabete di tipo 2, dovrebbero essere fortemente limitati i consumi di carne rossa e dei suoi derivati lavorati. L’abitudine ad inserire nella dieta derivati del latte, soprattutto se basso contenuto di grassi e di yogurt – dovrebbe essere incoraggiata, mentre pesce e uova possono far parte della dieta in quantità moderate. La review è stata pensata per fornire un supporto scientifico ad una serie di indicazioni sul consumo di alimenti di origine animale. Sebbene lo studio abbia alcune limitazioni (dovute anche alle differenze fra i disegni dei lavori considerati), secondo gli autori, può aiutare gli esperti a dare indicazioni dietetiche quotidiane, scientificamente supportate, per limitare l’incidenza della malattia.
Francesca De Vecchi
Tecnologa alimentare
Fonte:
Diabetes Res Clin Pract. 2022 Sep;191:110071. doi: 10.1016/j.diabres.2022.110071. Epub 2022 Sep 5
https://www.diabetesresearchclinicalpractice.com/article/S0168-8227(22)00885-3/fulltext
fonte: Farmacista33