Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association, consumare alcol in maniera moderata aumenta il rischio di ipertensione nei pazienti con diabete di tipo 2 a rischio cardiovascolare. Inoltre, il grado di ipertensione aumenta proporzionalmente alla dose di alcol assunta. «Il consumo intenso di alcol ha un’associazione ben consolidata con l’ipertensione. Rimangono tuttavia dei dubbi sulla possibilità di un collegamento simile con il consumo moderato di alcol. Questa relazione, tra l’altro, non è ben studiata nei pazienti con diabete mellito» afferma Matthew Singleton, della Wake Forest University School of Medicine di Winston-Salem, Stati Uniti, che ha diretto lo studio.
I ricercatori hanno esaminato la relazione tra consumo di alcol e pressione sanguigna in 10.200 adulti partecipanti allo studio ACCORD (Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes) che soffrivano di diabete di tipo 2 da 10 anni in media e che avessero anche una malattia cardiovascolare, oppure malattie cardiovascolari potenziali, o due o più ulteriori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Il consumo di alcol è stato classificato in base alla quantità di bevande alcoliche (drink) assunte nella settimana, considerando come unità di bevanda alcolica (1 drink) una birra da 350 mL, un bicchiere di vino da 150 mL o circa 50 mL di superalcolici. Le categorie erano nessun consumo, consumo leggero (1-7 drink), moderato (8-14 drink) e pesante (≥15 drink). La pressione sanguigna è stata classificata come normale, elevata, ipertensione di stadio 1 e ipertensione di stadio 2. Dal momento che molti dei partecipanti erano già in cura con uno o più farmaci per gestire la pressione, i ricercatori hanno aggiustato i dati tenendo conto degli effetti dei medicinali per stimare il grado sottostante di ipertensione. L’analisi dei dati ha mostrato che il consumo leggero di alcol non era associato a pressione sanguigna elevata o ipertensione in qualsiasi stadio. Il consumo moderato e quello elevato di alcol sono stati invece associati a un aumento della probabilità di riscontrare pressione sanguigna elevata (+79% e +91% rispettivamente), ipertensione di stadio 1 (+66% e +149%) e stadio 2 (+62% e +204%).
Jaha 2020. Doi: 10.1161/JAHA.120.017334
https://doi.org/10.1161/JAHA.120.017334
fonte: Doctor33