Le variazioni della glicemia, estrapolate dalla variabilità dell’emoglobina glicata (HbA1c), sono direttamente correlata al rischio cardiovascolare nei diabetici, specie tra i pazienti con diabete di tipo 1 rispetto a quelli con diabete di tipo 2. Ecco le conclusioni pubblicate sul Journal of Diabetes di uno studio firmato da Feng Li del Dipartimento di cardiologia presso l’Ospedale popolare di Wuxi, affiliato alla Nanjing Medical University in Cina, la prima meta-analisi registrata che esplora la relazione tra variabilità dell’HbA1c e il rischio di malattie cardiovascolari.
«La variabilità dell’HbA1c, un parametro chiave della fluttuazione del glucosio, potrebbe essere influenzata da diversi fattori fisiopatologici, tra cui età, etnia, presenza di anemia, insufficienza renale cronica, gravidanza e farmaci. Ciò a causa, tra l’altro, dei cambiamenti della durata della vita degli eritrociti e dell’alterazione del tasso di glicosilazione dell’emoglobina» esordisce il ricercatore, aggiungendo che a tutt’oggi la relazione tra fluttuazione del glucosio e rischio cardiovascolari nei diabetici resta poco chiara. «Per valutare la fluttuazione del glucosio sono stati utilizzati più indici di variabilità HbA1c basati sulla misurazione di HbA1c, tra cui il coefficiente di variazione di HbA1c (HbA1c-CV) e il punteggio di variabilità HbA1c (HVS). E i risultati ottenuti rivelano che la variabilità di HbA1c potrebbe essere associata allo sviluppo e alla progressione della malattia cardiovascolare (CVD). Per approfondire l’argomento i ricercatori hanno svolto una metanalisi su un totale di quattro database online, ossia PubMed, Cochrane Library, Web of Science ed Embase, finalizzata a esplorare la relazione tra variabilità HbA1c e rischio CVD. È stata inoltre eseguita un’analisi di sottogruppo per vagliare i potenziali fattori confondenti.
«Al termine della ricerca bibliografica sono stati ammessi 14 studi per un totale di 254.017 diabetici, e dall’analisi dei dati è emerso che una maggiore variabilità dell’HbA1c si associa in modo significativo a un aumento del rischio di CVD» scrivono gli autori, sottolineando che la correlazione positiva era più evidente tra i pazienti con diabete tipo 1 rispetto a quelli con diabete tipo 2. «Il nostro studio suggerisce che la maggiore fluttuazione del glucosio è significativamente associata al più alto rischio di CVD nei pazienti diabetici sulla base della variabilità di HbA1c» conclude Li.
Journal of Diabetes 2023. Doi: 10.1111/1753-0407.13386
http://doi.org/10.1111/1753-0407.13386
fonte: doctor33